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ROSE ROSSE PER… BLANCO!

ROSE ROSSE PER… BLANCO!

Settantatreesima edizione ormai, il festival di Sanremo 2023, tenutosi all’Ariston di Sanremo. Un’ondata di giovani ha travolto il palco, dando alla musica vibrazioni di novità. Ma Sanremo, a parer mio, è ancora grande grazie ai cantanti di una volta: Anna Oxa, Grignani, gli ospiti che ci hanno fatto sognare grazie alle loro canzoni d’amore, come Ranieri ed Al Bano. Qualche lacrima è scesa per merito loro.
E restando in ambito lacrime, purtroppo, mi sono scese anche in merito alle : ” Rose rosse per… Blanco! “.

Attimi di infatuazione, di romanticismo puro, di allegria, ma pure di rabbia durante questo festival.
Un senso di amarezza ha fatto da padrone, tanto da costringermi a spegnere la tv.
Parlo dello “spettacolo”, da molti definito così, che spettacolo per me non è, che è riuscito a darci il ventenne Blanco.

Dicono che sia stata una messa in scena, un accordo, un gesto per far arrivare al pubblico il testo della sua canzone “Isola delle rose”, non capito a quanto pare da nessuno.
Il cantante però, ha anche insinuato di aver avuto un brutto sfogo in quanto l’audio delle cuffie non funzionava come avrebbe dovuto.
Strategia per gli audience? Non so se abbia funzionato. Anzi…

Festival di Sanremo

Ai tempi d’oro, un festival composto da una certa eleganza, serietà, SOBRIETA’, e voglia di trasmettere emozioni.
Un festival nato nel 1951 in Liguria per attirare attenzione da parte dei turisti, e per far diventare febbraio un mese pieno di vita, di gioia. Un festival che come obiettivo aveva ed ha sempre avuto quello di promuovere i successi discografici dei nostri talenti italiani.
Negli anni 90 diventa un appuntamento importantissimo, quell’appuntamento che finita l’estate tutti aspettano.
Amavo il Sanremo di quando il troppo NON stroppiava. Per me questo era. Uno spettacolo con un’accuratezza perfino aristocratica, signorile.
Determinati comportamenti, look;  la volgarità da alcuni anni a questa parte, hanno fatto perdere in me la magia di tutto ciò che era.

Rose rosse per… Blanco!

Un esempio lampante di comportamento sbagliato? Quello di Blanco, senza ombra di dubbio.
Ed io che organizzo matrimoni, che lavoro 364 giorni all’anno con in mano dei fiori, mi ha fatto rabbrividire.
Ho seguito per filo e per segno il retroscena, con ambizione di capire almeno per un minimo questo gesto tanto sciocco ed incomprensibile. Ed ho seguito quindi, ciò che racconta chi ha allestito il palco, Jessica Tua, nonché flower stylist.
Tutto era previsto. L’allestimento doveva ricordare l’aiuola presente nel video della canzone di Blanco: L’isola delle rose. Le rose erano circa 300 precisa Jessica. Ed una rosa al giorno d’oggi costa dagli 8,00 ai 10,00 euro.
Fate un po’ voi i conti. Sicuramente niente per un gigante come il festival, ma cavolo, che schiaffo a questi soldi. Quante bellissime rose sprecate e spezzate ingiustamente. La flower stylist inoltre inserisce nel suo discorso che tale scena è andata troppo oltre, è degenerata.
Questo per me non è IL FESTIVAL DI SANREMO.
Questa voglia di strafare…
Giovani che si sentono arrivati all’apice dopo un anno di successi.
Spero che tutto ciò un domani, se in mano ai ragazzi, non perda la grande stima di tutti noi.

Vi lascio al monologo di Chiara Ferragni, che si è meritato un grandissimo applauso, soprattutto da parte di noi donne: https://www.raiplay.it/video/2023/02/Sanremo-2023-prima-serata-Il-monologo-di-Chiara-Ferragni-a-Sanremo-una-lettera-a-se-stessa-451d35fa-86ab-49ca-834e-131bfbcae13b.html

E l’ultimo blog che ha dato ispirazione a molti! https://www.ilgiornoperfetto.it/allestiamo-villa-marigola/.
A voi quale piace?

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